Si tende a considerare come sinonimi placca dentale e tartaro; in realtà sono due manifestazioni distinte e separate, con la prima che evolve in seconda se non trattata tempestivamente.
Placca dentale: come si forma
La placca (più correttamente chiamata placca dentale) è dovuta a batteri che si aggregano alle superfici dentali, formando un accumulo sui denti e sotto le gengive, non va sottovalutata, poiché crea una condizione ideale per lo sviluppo di carie e par odontopatie, grazie alla secrezione degli acidi da parte dei batteri normalmente presenti nella nostra bocca come gli streptococchi, gli actinobatteri e i fusobatteri. La placca inoltre è insidiosa poiché si deposita soprattutto nelle irregolarità dello smalto, negli spazi interdentali o fra denti e gengive (il cosiddetto colletto del dente) e nelle superfici occlusali. Di solito però l’uso corretto e regolare di spazzolino e filo interdentale è sufficiente a mantenerla sotto controllo.
Come si forma il tartaro sui denti
Se la placca non è tenuta sotto controllo, può, indurirsi e diventare tartaro, che crea delle incrostazioni dure e giallognole, specie dietro gli incisivi inferiori sulla linea gengivale. Il tartaro così formato può provocare carie e malattie gengivali, pur effettuando una corretta igiene orale.
Contrariamente a quanto si possa pensare, alla placca bastano meno di 24 ore per calcificarsi e iniziare a formare i primi depositi di tartaro, proprio per il microclima ideale che si crea all’interno della bocca.
A differenza della placca, per rimuovere il tartaro occorre l’intervento dell’odontoiatra o di un igienista dentale.
Come pulire la placca dei denti
Mai come in questo caso, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. La corretta e quotidiana igiene orale è il primo strumento per contrastare la comparsa della placca e va appresa fin da bambini.
Ecco perciò alcuni consigli:
- I denti vanno lavati dopo i pasti e almeno tre volte al giorno, di cui una la sera prima di andare a letto.
- Lo spazzolino da denti va cambiato periodicamente (all’incirca ogni tre mesi) e va usato con un’inclinazione di 45°.
- I denti si spazzolano in verticale, con un movimento unidirezionale a partire dal bordo della gengiva
- Va pulita anche la lingua, poiché i batteri si annidano anche su essa, per ottimizzare l’efficacia della pulizia dentale.
- Usare il collutorio per risciacquare il cavo orale una volta terminata la pulizia dei denti.
Queste regole sono efficaci a rimuovere da sè buona parte della placca e del tartaro dai denti; tuttavia è opportuno recarsi ogni 6-12 mesi dall’odontoiatra per poter rimuovere in profondità e anche nei punti più complicati da raggiungere la placca.
Come prevenire il tartaro ai denti
Per prevenire il tartaro, oltre ai consigli per pulire la placca dei denti, si possono adoperare anche queste altre strategie:
- Usare degli spazzolini elettrici, che garantiscono una pulizia migliore rispetto allo spazzolino tradizionale.
- Preferire dentifrici arricchiti al fluoro (tranne se si tratta di bambini con denti da latte).
- Utilizzare il filo interdentale, per effettuare una pulizia più approfondita.
- Bere molta acqua dopo e durante i pasti: questo accorgimento riduce la presenza dei batteri nella bocca che possono favorire la formazione del tartaro.
- Consumare con moderazione cibi zuccherati e alimenti che possono macchiare i denti, indebolendoli, come te e caffè.
- Limitare o eliminare l’uso del tabacco, poiché il fumo è uno dei fattori predisponenti per il tartaro.
- Effettuare periodicamente la detratrasi.
Detartrasi
Detta anche procedura di ablazione del tartaro, si dovrebbe far effettuare ogni 6-12 mesi dallo specialista durante la visita di controllo. Questa procedura, tramite uno strumento odontoiatrico chiamato curette non solo elimina i depositi di placca e tartaro ma elimina gli agenti eziologici che causano infiammazione; infatti così si riesce ad arrivare non solo sulla parte dei denti esposta (e quindi visibile) ma anche sulla porzione normalmente coperta dalle gengive che non aderisce al dente.
Questa tecnica è di fondamentale importanza per prevenire patologie gengivali e paradontali; si concorderà poi con il singolo paziente la frequenza delle sedute di detrartrasi.
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