Ciuccio, denti e neonati Dott. Del Deo
 

Ciuccio e denti: come far crescere bene i bimbi

Gennaio 2, 20190

Ciuccio si o no? Come affrontare il dilemma dei neo genitori, facendo la scelta migliore per il proprio piccolo.

La nascita di un bimbo è un lieto evento per tutta la famiglia; occorre però pensare ai modi migliori per proteggerlo e fare per lui o lei le scelte migliori. Uno dei dilemmi che i genitori si trovano ad affrontare è: ciuccio si o no? Ci sono molte opinioni a favore e molte contrarie, ma se usato con buon senso può essere un alleato per il benessere dei bimbi.

Quando si può usare il ciuccio

Innanzitutto occorre ricordare che lo sviluppo armonico della bocca del bambino e anche la sua salute sono influenzati dall’allattamento al seno, che va sostenuto e promosso, specie nei nati a termine. In questi bimbi, se lo gradiscono, si può dare tranquillamente il ciuccio dopo il primo mese di vita, poiché ha un azione protettiva contro la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), più nota come “morte in culla” che è la prima causa di morte dei bimbi con meno di un anno nei paesi industrializzati e, nel 90% dei casi, interessa bimbi con meno di sei mesi. Se il bimbo però non lo gradisce, non occorre forzarlo.

Si è visto che anche nei bimbi nati prematuri o non ancora capaci di attaccarsi al seno o alimentati con il sondino naso-gastico, l’uso del ciuccio può facilitare l’acquisizione della capacità di succhiare e deglutire, perciò poi saranno capaci di assumere il latte dal seno o dal biberon.

I materiali per ciuccio e tettarelle

I materiali migliori sono silicone e caucciù (in particolare i ciucci a ciliegina e in silicone sono l’ideale da uno a sei mesi, per poi, passare a quelli a goccia e in caucciù dai sei ai 18-24 mesi).

Nello specifico, il silicone resiste bene alla sterilizzazione senza alterarsi, perciò è indicato quando occorre un’attenzione prioritaria all’igiene; tuttavia essendo fragile, occorre sostituirlo dopo i sei mesi poiché il bambino mordendolo potrebbe staccarne dei pezzi deglutendoli o inalandoli.

Il caucciù invece è un materiale poroso che assorbe maggiormente i sapori ma è più resistente, perciò i bimbi possono morderlo in sicurezza quando spuntano i primi dentini.

Come si usa il ciuccio

Se si decide di usarlo, si dovranno però osservare delle precauzioni, per evitare infezioni del cavo orale:

  • tenerlo sempre ben pulito: un ciuccio sporco è un veicolo di infezione, con un aumentato rischio di candidosi orale.
  • non bagnare né il ciuccio né la tettarella con la saliva, nemmeno se paterna o materna, per evitare infezioni.
  • evitare di immergere ciuccio o tettarella in sostanze edulcoranti: il miele o altre sostanze dolci potrebbero causare carie gravissime e dolorose nel bimbo appena diventato più grande.

Denti storti per ciucci e tettarelle: quali sono i rischi

Il ciuccio andrebbe usato fino ai due anni, per cui fra i 18 ed i 24 mesi di vita occorre diradarne l’uso (insieme al biberon) per passare a tazza e posate e a una alimentazione solida. Dopo il 18 mesi infatti, l’arcata dentale dei bimbi potrebbe risentirne perciò conviene ridurne l’uso ed eliminarlo al massimo entro i 3 anni.

L’uso prolungato del ciuccio o delle tettarelle potrebbero causare delle malocclusioni, a cui seguirebbero anomalie di sviluppo e di posizioni dei mascellari e dei denti: nei primissimi anni, le ossa facciali si sviluppano e dare un input sbagliato può causare danni futuri.

Il rischio più comune da abuso di ciuccio e tettarelle è il morso crociato o inverso, un’inversione dei rapporti normali trasversali fra le arcate dei denti, tale che la superiore si colloca. Qui la mandibola può arrivare a deviare lateralmente per chiudersi, col rischio di un accrescimento asimmetrico della mandibola stessa e, quindi, di un’asimmetria del viso.

Un altro rischio correlato all’uso del ciuccio oltre i tre anni è legato alla deglutizione: i bimbi che ne abusano continuano ad avere una deglutizione di tipo infantile, sviluppando il morso aperto: in questo caso il ciuccio ostacola la corretta crescita degli incisivi e dei canini, interponendo di conseguenza la lingua fra le arcate e continuando a deglutire come un lattante. Tale condizione, se non corretta, provoca problemi di respirazione con conseguenze anche gravi che possono rimanere per tutta la vita.

Perciò il ciuccio se usato correttamente, non crea problemi, anzi: basta usarlo entro i limiti di età fisiologici e non usarlo come rimedio ogni volta che il piccolo piange senza curarsi di capire di cosa ha bisogno, poiché in questo caso si rischia di farlo diventare dipendente dal ciuccio, che diventa l’unico mezzo per tranquillizzarsi.

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